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'''Alberto Da Zara'''' (8 April 1889, [[Padua]] - 4 June 1951, [[Foggia]]) was one of the most notable admirals of the Italian [[Regia Marina]]. He joined it in 1907 and fought aboard battleships in the [[Italo-Turkish War]] and the [[First World War]]. In the inter-war years he alternated between commanding [[torpedo boat]]s and [[cruiser]]s and acting as a naval commander in the [[Aegean Sea]] and the [[Far East]]. He became an admiral in 1939, during the [[Second World War]], and after some minor commands led 7th Naval Division and with it played a major part in the [[Operation Harpoon (1942)|Battle of Pantelleria]]. After the Italian armistice with the Allies, he was interned on [[Malta]]. |
'''Alberto Da Zara'''' (8 April 1889, [[Padua]] - 4 June 1951, [[Foggia]]) was one of the most notable admirals of the Italian [[Regia Marina]]. He joined it in 1907 and fought aboard battleships in the [[Italo-Turkish War]] and the [[First World War]]. In the inter-war years he alternated between commanding [[torpedo boat]]s and [[cruiser]]s and acting as a naval commander in the [[Aegean Sea]] and the [[Far East]]. He became an admiral in 1939, during the [[Second World War]], and after some minor commands led 7th Naval Division and with it played a major part in the [[Operation Harpoon (1942)|Battle of Pantelleria]]. After the Italian armistice with the Allies, he was interned on [[Malta]]. |
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=== Famiglia === |
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Nacque a Padova l'8 aprile 1889, figlio di un ex ufficiale di cavalleria. Il fratello Guido seguì la carriera militare paterna e morì, il 16 febbraio 1943, in [[Croazia]] nei pressi di Gacelezi mentre comandava il reggimento ''Cavalleggeri di Alessandria''.<ref name = Mattioli>M. Mattioli, op. cit. pag. 24.</ref> Da Zara non si sposò mai, in compenso la sua condotta di vita brillante la sua frequentazione di ambienti mondani in Italia, ma soprattutto durante le destinazioni all'estero, gli procurarono fama di ''latin lover''. Fra le sue conquiste, durante il primo periodo passato in [[Cina]], sembra ci sia stata l'allora signora [[Wallis Simpson]]<ref name = DaZara>A. Da Zara, op. cit. pag. 183.</ref> futura moglie dell'ex Re inglese [[Edoardo VIII]]. |
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== Family == |
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Alberto's father was a former cavalry officer and his brother Guido died fighting in [[Croatia]] as a cavalry officer on 16 February 1943 while commanding the ''Cavalleggeri di Alessandria'' regiment.<ref name = Mattioli>M. Mattioli, op. cit. pag. 24.</ref> Da Zara never married, but he won the nickname ''latin lover'' by his conduct in high society in Italy and the Far East - during his time in China, his conquests seem to have included [[Wallis Simpson]]<ref name = DaZara>A. Da Zara, op. cit. page 183.</ref>, future wife of [[Edward VIII of the United Kingdom]]. |
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=== Early career=== |
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Da Zara entrò in Accademia Navale nel novembre del 1907, ne uscì guardiamarina nel 1911. Il primo imbarco fu sulla corazzata ''Roma'', successivamente imbarcò sulle gemelle [[Vittorio Emanuele (nave da battaglia)|''Vittorio Emanuele'']], con il quale partecipò alla guerra Italo-turca, e ''Regina Elena''. In quel periodo Da Zara si distinse anche per le attività sportive, particolarmente nel canottaggio portando spesso alla vittoria gli armi delle navi sulle quali era imbarcato. [[Sottotenente di Vascello]] dal 1913, nell'imminenza dell'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale imbarcò sul cacciatorpediniere ''Irrequieto''. |
Da Zara entrò in Accademia Navale nel novembre del 1907, ne uscì guardiamarina nel 1911. Il primo imbarco fu sulla corazzata ''Roma'', successivamente imbarcò sulle gemelle [[Vittorio Emanuele (nave da battaglia)|''Vittorio Emanuele'']], con il quale partecipò alla guerra Italo-turca, e ''Regina Elena''. In quel periodo Da Zara si distinse anche per le attività sportive, particolarmente nel canottaggio portando spesso alla vittoria gli armi delle navi sulle quali era imbarcato. [[Sottotenente di Vascello]] dal 1913, nell'imminenza dell'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale imbarcò sul cacciatorpediniere ''Irrequieto''. |
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=== First World War === |
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Agli inizi della prima guerra mondiale fu prescelto per comandare un reparto che aveva il compito di occupare l'isolotto adriatico di [[Pelagosa]].<ref name = Morabito1>N. Morabito, op. cit. pag. 45.</ref> Obiettivo dell'azione era quello di impiantare sull'isola una stazione di avvistamento per controllare il traffico nemico. Lo sbarco avvenne l'11 luglio 1915. Passata l'iniziale sorpresa la Marina Austriaca iniziò una serie di azioni navali con l'intento di sloggiare il piccolo reparto. L'isola venne bombardata a più riprese, sia dal mare, sia dall'aria. Su Pelagosa ruotarono tutte le operazioni navali adriatiche di quel periodo. Italiani e Francesi mantenevano un sommergibile sempre in agguato nei pressi dell'isola.<ref name = Morabito2>N. Morabito, op. cit. pag. 58. Il 5 agosto accadde l'episodio del sommergibile ''Nereide'' che, inviato in agguato nei pressi dell'isola, fu silurato ed affondato dal sommergibile austriaco ''U 5''. Alla memoria del comandante del ''Nereide'' Capitano di Corvetta Carlo del Greco, venne decretata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.</ref> |
Agli inizi della prima guerra mondiale fu prescelto per comandare un reparto che aveva il compito di occupare l'isolotto adriatico di [[Pelagosa]].<ref name = Morabito1>N. Morabito, op. cit. pag. 45.</ref> Obiettivo dell'azione era quello di impiantare sull'isola una stazione di avvistamento per controllare il traffico nemico. Lo sbarco avvenne l'11 luglio 1915. Passata l'iniziale sorpresa la Marina Austriaca iniziò una serie di azioni navali con l'intento di sloggiare il piccolo reparto. L'isola venne bombardata a più riprese, sia dal mare, sia dall'aria. Su Pelagosa ruotarono tutte le operazioni navali adriatiche di quel periodo. Italiani e Francesi mantenevano un sommergibile sempre in agguato nei pressi dell'isola.<ref name = Morabito2>N. Morabito, op. cit. pag. 58. Il 5 agosto accadde l'episodio del sommergibile ''Nereide'' che, inviato in agguato nei pressi dell'isola, fu silurato ed affondato dal sommergibile austriaco ''U 5''. Alla memoria del comandante del ''Nereide'' Capitano di Corvetta Carlo del Greco, venne decretata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.</ref> |
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Dopo un viaggio negli [[Stati Uniti]], nel luglio 1917 imbarcò sull'esploratore ''Sparviero''. Anche con lo ''Sparviero'' venne inizialmente utilizzato nel basso Adriatico. Dall'agosto invece la dislocazione fu a [[Venezia]] a sostegno delle operazioni navali in quel settore. La guerra nell'alto Adriatico era condotta più che altro dai [[Motoscafo armato silurante|MAS]] e l'unica azione significativa fu uno scontro a fine settembre 1917. Dall'aprile 1918 la squadriglia formata da ''Aquila'' e ''Sparviero'' tornò a Brindisi. Con i combattimenti del 5 e del 24 ottobre nei pressi di Durazzo si concluse l'esperienza di Da Zara nella Prima guerra mondiale, conflitto durante il quale si era distinto guadagnandosi anche alcune decorazioni. |
Dopo un viaggio negli [[Stati Uniti]], nel luglio 1917 imbarcò sull'esploratore ''Sparviero''. Anche con lo ''Sparviero'' venne inizialmente utilizzato nel basso Adriatico. Dall'agosto invece la dislocazione fu a [[Venezia]] a sostegno delle operazioni navali in quel settore. La guerra nell'alto Adriatico era condotta più che altro dai [[Motoscafo armato silurante|MAS]] e l'unica azione significativa fu uno scontro a fine settembre 1917. Dall'aprile 1918 la squadriglia formata da ''Aquila'' e ''Sparviero'' tornò a Brindisi. Con i combattimenti del 5 e del 24 ottobre nei pressi di Durazzo si concluse l'esperienza di Da Zara nella Prima guerra mondiale, conflitto durante il quale si era distinto guadagnandosi anche alcune decorazioni. |
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=== Inter-war === |
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Nel primo dopoguerra arrivò per Da Zara il primo comando: la cannoniera ''Cirenaica''. Questo imbarco inaugurò un lungo periodo di destinazioni all'estero. Con la ''Cirenaica'' fu distaccato per quasi due anni nel [[Dodecaneso]]. Più lungo ed importante l'incarico successivo: comandante della cannoniera ''Carlotto'', in Cina, dal 1922 al 1925. Il periodo cinese per un ufficiale dal carattere indipendente ed avventuroso come Da Zara fu estremamente felice. Le navigazioni sullo [[Fiume Azzurro|Jang-Tze]] e il comando della guardia della Legazione italiana a [[Pechino]] furono accompagnate dalla partecipazione alla vita mondana e cosmopolita della [[Shanghai]] degli anni Venti. Nel frattempo, nel 1923, era diventato [[Capitano di Corvetta]]. |
Nel primo dopoguerra arrivò per Da Zara il primo comando: la cannoniera ''Cirenaica''. Questo imbarco inaugurò un lungo periodo di destinazioni all'estero. Con la ''Cirenaica'' fu distaccato per quasi due anni nel [[Dodecaneso]]. Più lungo ed importante l'incarico successivo: comandante della cannoniera ''Carlotto'', in Cina, dal 1922 al 1925. Il periodo cinese per un ufficiale dal carattere indipendente ed avventuroso come Da Zara fu estremamente felice. Le navigazioni sullo [[Fiume Azzurro|Jang-Tze]] e il comando della guardia della Legazione italiana a [[Pechino]] furono accompagnate dalla partecipazione alla vita mondana e cosmopolita della [[Shanghai]] degli anni Venti. Nel frattempo, nel 1923, era diventato [[Capitano di Corvetta]]. |
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Il 2 gennaio 1939 arrivò la nomina a [[Contrammiraglio]]. Sembrava destinato ad un incarico a Roma ma la sua idiosincrasia per gli ambienti ministeriali indusse i vertici della Regia Marina ad affidargli un altro compito. Dall'aprile, in concomitanza con l'invasione da parte dell'Italia, ebbe il comando del Comando Militare Marittimo in Albania. Era la prima destinazione a terra dopo circa dieci anni passati a bordo. L'occupazione dell'Albania fu una delle tante avventure dell'Italia fascista e in quel frangente Da Zara venne e trovarsi circondato da tutti quei personaggi del regime tipici di queste avventure. Trascorse in Albania poco più di un anno venendo rimpatriato nel maggio 1940. |
Il 2 gennaio 1939 arrivò la nomina a [[Contrammiraglio]]. Sembrava destinato ad un incarico a Roma ma la sua idiosincrasia per gli ambienti ministeriali indusse i vertici della Regia Marina ad affidargli un altro compito. Dall'aprile, in concomitanza con l'invasione da parte dell'Italia, ebbe il comando del Comando Militare Marittimo in Albania. Era la prima destinazione a terra dopo circa dieci anni passati a bordo. L'occupazione dell'Albania fu una delle tante avventure dell'Italia fascista e in quel frangente Da Zara venne e trovarsi circondato da tutti quei personaggi del regime tipici di queste avventure. Trascorse in Albania poco più di un anno venendo rimpatriato nel maggio 1940. |
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=== Second World War === |
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==== 1940-1942 ==== |
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All'entrata dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, il 10 giugno 1940, aveva il comando del gruppo “Da Giussano” che faceva parte della 4ª Divisione dell'ammiraglio Alberto Marenco di Moriondo. La divisione, inizialmente, venne impiegata nelle operazioni inquadrata nella 1ª Squadra Navale. La partecipazione della 4ª Divisione alla [[Battaglia di Punta Stilo]] non fu però particolarmente brillante: per noie all'apparato motore il [[Luigi Cadorna (incrociatore)|''Cadorna'']] e il [[Armando Diaz (incrociatore)|''Diaz'']] dovettero rientrare anzitempo e la divisione rimasta coi soli [[Alberico da Barbiano (incrociatore)|''Da Barbiano'']] e [[Alberto da Giussano (incrociatore)|''Da Giussano'']] scambiò qualche cannonata con gli incrociatori inglesi prima dello scontro fra corazzate. Lo stesso Da Zara ricorda la “battaglia”, termine per lui esagerato, con parole deludenti. |
All'entrata dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, il 10 giugno 1940, aveva il comando del gruppo “Da Giussano” che faceva parte della 4ª Divisione dell'ammiraglio Alberto Marenco di Moriondo. La divisione, inizialmente, venne impiegata nelle operazioni inquadrata nella 1ª Squadra Navale. La partecipazione della 4ª Divisione alla [[Battaglia di Punta Stilo]] non fu però particolarmente brillante: per noie all'apparato motore il [[Luigi Cadorna (incrociatore)|''Cadorna'']] e il [[Armando Diaz (incrociatore)|''Diaz'']] dovettero rientrare anzitempo e la divisione rimasta coi soli [[Alberico da Barbiano (incrociatore)|''Da Barbiano'']] e [[Alberto da Giussano (incrociatore)|''Da Giussano'']] scambiò qualche cannonata con gli incrociatori inglesi prima dello scontro fra corazzate. Lo stesso Da Zara ricorda la “battaglia”, termine per lui esagerato, con parole deludenti. |
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Dal 1º agosto 1941 divenne capo dell'Ispettorato Antisommergibili. Incarico inusuale per Da Zara che non aveva mai prestato servizio ne su un'unità subacquee, ne su navi destinate alla loro caccia. Da Zara si dedicò al compito con la consueta energia seguendo due indirizzi: il reclutamento e l'addestramento del personale necessario per la lotta antisommergibili e, soprattutto, l'avvio di un programma di costruzioni specializzate per lo specifico compito. Fu lui a far mettere allo studio e realizzare prima le [[Vedetta Anti Sommergibile|V.A.S. (''Vedetta Anti Sommerigibile'')]], poi le corvette della classe "[[Classe Gabbiano|Gabbiano]]" che iniziarono ad essere messe sugli scali dal gennaio 1942. Queste ultime si rivelarono unità particolarmente indovinate tanto da rimanere in servizio per circa un trentennio. |
Dal 1º agosto 1941 divenne capo dell'Ispettorato Antisommergibili. Incarico inusuale per Da Zara che non aveva mai prestato servizio ne su un'unità subacquee, ne su navi destinate alla loro caccia. Da Zara si dedicò al compito con la consueta energia seguendo due indirizzi: il reclutamento e l'addestramento del personale necessario per la lotta antisommergibili e, soprattutto, l'avvio di un programma di costruzioni specializzate per lo specifico compito. Fu lui a far mettere allo studio e realizzare prima le [[Vedetta Anti Sommergibile|V.A.S. (''Vedetta Anti Sommerigibile'')]], poi le corvette della classe "[[Classe Gabbiano|Gabbiano]]" che iniziarono ad essere messe sugli scali dal gennaio 1942. Queste ultime si rivelarono unità particolarmente indovinate tanto da rimanere in servizio per circa un trentennio. |
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==== 7th Division ==== |
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Lasciato l'incarico all'Ispettorato Antisommergibili Da Zara ebbe il primo comando operativo da ammiraglio di divisione. Il 5 marzo 1942 imbarcò a [[Taranto]] come comandante della 7ª Divisione subentrando a [[Raffaele de Courten]]. La 7ª Divisione era composta dagli incrociatori delle classi “Montecuccoli” e “Duca d'Aosta” unità che Da Zara conosceva assai bene dal momento che aveva comandato entrambe quando era Capitano di Vascello. Fra il 7 e il 16 marzo ebbe così modo di partecipare alle operazioni “V.5” e “Sirio”, ad aprile alla “Lupo”, tutte di scorta a convogli diretti in Libia; dalla metà di maggio la 7ª Divisione venne dislocata a [[Cagliari]] nell'intento di bloccare i trasporti veloci di rifornimenti che gli inglesi effettuavano verso Malta impiegando il posamine ''Manxman''. |
Lasciato l'incarico all'Ispettorato Antisommergibili Da Zara ebbe il primo comando operativo da ammiraglio di divisione. Il 5 marzo 1942 imbarcò a [[Taranto]] come comandante della 7ª Divisione subentrando a [[Raffaele de Courten]]. La 7ª Divisione era composta dagli incrociatori delle classi “Montecuccoli” e “Duca d'Aosta” unità che Da Zara conosceva assai bene dal momento che aveva comandato entrambe quando era Capitano di Vascello. Fra il 7 e il 16 marzo ebbe così modo di partecipare alle operazioni “V.5” e “Sirio”, ad aprile alla “Lupo”, tutte di scorta a convogli diretti in Libia; dalla metà di maggio la 7ª Divisione venne dislocata a [[Cagliari]] nell'intento di bloccare i trasporti veloci di rifornimenti che gli inglesi effettuavano verso Malta impiegando il posamine ''Manxman''. |
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Il complesso di scontri aeronavali noto come battaglia di "[[Battaglia di mezzo giugno|Mezzo Giugno]]" vide Da Zara nel ruolo di protagonista. Alla 7ª Divisione venne infatti affidato il compito di contrastare, nel Mediterraneo Occidentale, le forze inglesi dell'operazione “Harpoon”. Scopo dei britannici era rifornire Malta con un convoglio composto da sei mercantili. La sera del 14 giugno la divisione, giunta da Cagliari la sera precedente, lasciò [[Palermo]] per intercettare il convoglio inglese che si apprestava a forzare il canale di Sicilia. Da Zara, imbarcato sull'incrociatore [[Eugenio di Savoia (incrociatore)|''Eugenio di Savoia'']], aveva con se anche il [[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|''Montecuccoli'']] e sette cacciatorpediniere che presto si ridussero a cinque perché sia lo [[Nicolò Zeno (cacciatorpediniere)|''Zeno'']] sia l<nowiki>'</nowiki>''Oriani'' lamentarono avarie e dovettero rientrare. |
Il complesso di scontri aeronavali noto come battaglia di "[[Battaglia di mezzo giugno|Mezzo Giugno]]" vide Da Zara nel ruolo di protagonista. Alla 7ª Divisione venne infatti affidato il compito di contrastare, nel Mediterraneo Occidentale, le forze inglesi dell'operazione “Harpoon”. Scopo dei britannici era rifornire Malta con un convoglio composto da sei mercantili. La sera del 14 giugno la divisione, giunta da Cagliari la sera precedente, lasciò [[Palermo]] per intercettare il convoglio inglese che si apprestava a forzare il canale di Sicilia. Da Zara, imbarcato sull'incrociatore [[Eugenio di Savoia (incrociatore)|''Eugenio di Savoia'']], aveva con se anche il [[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|''Montecuccoli'']] e sette cacciatorpediniere che presto si ridussero a cinque perché sia lo [[Nicolò Zeno (cacciatorpediniere)|''Zeno'']] sia l<nowiki>'</nowiki>''Oriani'' lamentarono avarie e dovettero rientrare. |
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==== Pantelleria ==== |
==== Pantelleria ==== |
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Lo scontro, divenuto poi noto come “Battaglia di Pantelleria”, ebbe inizio alle 5,39 del 15 giugno 1942. Nella prima fase Da Zara mandò [[Ugolino Vivaldi (cacciatorpediniere)|''Vivaldi'']] e [[Lanzerotto Malocello (cacciatorpediniere)|''Malocello'']], i cacciatorpediniere più lenti, all'attacco diretto del convoglio mentre con gli incrociatori e gli altri cacciatorpediniere impegnò la scorta. Gli inglesi reagirono emettendo cortine di nebbia. In una lunga serie di schermaglie, fra le 6,00 e le 7,40, ''Eugenio di Savoia'' e ''Montecuccoli'' misero a segno diversi colpi sul cacciatorpediniere [[HMS Bedouin (F67)|''Bedouin'']] e sull'incrociatore ''Cairo''. Nel frattempo, alle 6,15, il ''Vivaldi'' era stato danneggiato e dovette essere assistito dal ''Malocello''. Alle 7,00, Da Zara mandò [[Classe Soldati (cacciatorpediniere)#Ascari|''Ascari'']], ''Gioberti'' e ''Premuda'', i cacciatorpediniere che gli restavano, a soccorrere ''Vivaldi'' e ''Malocello'' rimanendo con i soli incrociatori. |
Lo scontro, divenuto poi noto come “Battaglia di Pantelleria”, ebbe inizio alle 5,39 del 15 giugno 1942. Nella prima fase Da Zara mandò [[Ugolino Vivaldi (cacciatorpediniere)|''Vivaldi'']] e [[Lanzerotto Malocello (cacciatorpediniere)|''Malocello'']], i cacciatorpediniere più lenti, all'attacco diretto del convoglio mentre con gli incrociatori e gli altri cacciatorpediniere impegnò la scorta. Gli inglesi reagirono emettendo cortine di nebbia. In una lunga serie di schermaglie, fra le 6,00 e le 7,40, ''Eugenio di Savoia'' e ''Montecuccoli'' misero a segno diversi colpi sul cacciatorpediniere [[HMS Bedouin (F67)|''Bedouin'']] e sull'incrociatore ''Cairo''. Nel frattempo, alle 6,15, il ''Vivaldi'' era stato danneggiato e dovette essere assistito dal ''Malocello''. Alle 7,00, Da Zara mandò [[Classe Soldati (cacciatorpediniere)#Ascari|''Ascari'']], ''Gioberti'' e ''Premuda'', i cacciatorpediniere che gli restavano, a soccorrere ''Vivaldi'' e ''Malocello'' rimanendo con i soli incrociatori. |
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La valutazione dello scontro da parte di Da Zara fu assai ottimistica. Per lui erano stati affondati un incrociatore, sei cacciatorpediniere e quattro mercantili.<ref name = Dazara>A. Da Zara, op. cit. pag. 405 note.</ref> In effetti la 7ª Divisione aveva colpito ripetutamente le unità inglesi e le aveva costrette a ritirarsi. Era la prima volta che accadeva durante la guerra; probabilmente perché le distanze medie di combattimento, a differenza che in precedenza, erano state inferiori. I risultati invece non furono quelli stimati da Da Zara: ''Partridge'' e ''Cairo'' erano stati solo danneggiati. Il ''Bedouin'' e le altre navi avevano ricevuto il colpo di grazia dagli aerosiluranti, cosa più grave due mercantili erano giunti intatti a Malta. Comunque Da Zara ritenne sempre di essere stato l'unico ammiraglio italiano ad aver battuto gli inglesi durante la guerra. |
La valutazione dello scontro da parte di Da Zara fu assai ottimistica. Per lui erano stati affondati un incrociatore, sei cacciatorpediniere e quattro mercantili.<ref name = Dazara>A. Da Zara, op. cit. pag. 405 note.</ref> In effetti la 7ª Divisione aveva colpito ripetutamente le unità inglesi e le aveva costrette a ritirarsi. Era la prima volta che accadeva durante la guerra; probabilmente perché le distanze medie di combattimento, a differenza che in precedenza, erano state inferiori. I risultati invece non furono quelli stimati da Da Zara: ''Partridge'' e ''Cairo'' erano stati solo danneggiati. Il ''Bedouin'' e le altre navi avevano ricevuto il colpo di grazia dagli aerosiluranti, cosa più grave due mercantili erano giunti intatti a Malta. Comunque Da Zara ritenne sempre di essere stato l'unico ammiraglio italiano ad aver battuto gli inglesi durante la guerra. |
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==== End of the war ==== |
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Più sfortunata fu la partecipazione della 7ª Divisione alla battaglia di “[[Battaglia di mezzo agosto|Mezzo agosto]]”. Insieme alla 3ª Divisione avrebbe dovuto attaccare nel canale di Sicilia il convoglio “Pedestal” ma, per ragioni prudenziali, venne fatta rientrare subendo il siluramento dell'incrociatore [[Muzio Attendolo (incrociatore)|''Attendolo'']]. Le sorti della guerra da allora volsero a sfavore dell'Asse e non ci furono più possibilità per Da Zara di partecipare ad altre operazioni. Il 4 dicembre 1942, a [[Napoli]], in un bombardamento, la divisione subì la perdita definitiva dell<nowiki>'</nowiki>''Attendolo'' e i danneggiamenti dell<nowiki>'</nowiki>''Eugenio di Savoia'' e del ''Montecuccoli''. La divisione venne trasferita a [[Genova]] dove Da Zara, il 26 aprile 1943, convalescente dopo aver subito un intervento chirurgico, lasciò il comando al parigrado Romeo Oliva. |
Più sfortunata fu la partecipazione della 7ª Divisione alla battaglia di “[[Battaglia di mezzo agosto|Mezzo agosto]]”. Insieme alla 3ª Divisione avrebbe dovuto attaccare nel canale di Sicilia il convoglio “Pedestal” ma, per ragioni prudenziali, venne fatta rientrare subendo il siluramento dell'incrociatore [[Muzio Attendolo (incrociatore)|''Attendolo'']]. Le sorti della guerra da allora volsero a sfavore dell'Asse e non ci furono più possibilità per Da Zara di partecipare ad altre operazioni. Il 4 dicembre 1942, a [[Napoli]], in un bombardamento, la divisione subì la perdita definitiva dell<nowiki>'</nowiki>''Attendolo'' e i danneggiamenti dell<nowiki>'</nowiki>''Eugenio di Savoia'' e del ''Montecuccoli''. La divisione venne trasferita a [[Genova]] dove Da Zara, il 26 aprile 1943, convalescente dopo aver subito un intervento chirurgico, lasciò il comando al parigrado Romeo Oliva. |
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Il giorno 11 settembre fu quindi Da Zara, in un'atmosfera carica di tensione, ad incontrare l'ammiraglio [[Andrew Cunningham|Cunningham]] e a prendere visione del testo dell'armistizio e delle clausole che nello specifico riguardavano la Marina. Ribadì che non avrebbe fatto ammainare la bandiera e consegnato le navi ricevendo dall'ammiraglio britannico l'assicurazione che non era previsto niente di ciò, anzi, i picchetti a bordo delle unità italiane sarebbero presto sbarcati. Da Zara rimase a Malta, come comandante delle Forze Navali, sino al dicembre 1943. Dopo alcuni mesi passati in disponibilità assunse il comando del Dipartimento dello Ionio. Concluse la carriera come Ammiraglio Ispettore delle Forze navali, incarico che assunse il 1º agosto 1944 e che lasciò il 30 settembre 1946. |
Il giorno 11 settembre fu quindi Da Zara, in un'atmosfera carica di tensione, ad incontrare l'ammiraglio [[Andrew Cunningham|Cunningham]] e a prendere visione del testo dell'armistizio e delle clausole che nello specifico riguardavano la Marina. Ribadì che non avrebbe fatto ammainare la bandiera e consegnato le navi ricevendo dall'ammiraglio britannico l'assicurazione che non era previsto niente di ciò, anzi, i picchetti a bordo delle unità italiane sarebbero presto sbarcati. Da Zara rimase a Malta, come comandante delle Forze Navali, sino al dicembre 1943. Dopo alcuni mesi passati in disponibilità assunse il comando del Dipartimento dello Ionio. Concluse la carriera come Ammiraglio Ispettore delle Forze navali, incarico che assunse il 1º agosto 1944 e che lasciò il 30 settembre 1946. |
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=== Post-war === |
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Nell'ottobre 1946 lasciò il servizio attivo per ritirarsi a vita privata a Foggia, città natale della madre e dove risiedeva la sorella. Nel 1949 uscì la sua autobiografia: ''Pelle d'Ammiraglio'', opera fra le più citate dagli storici ed autori navali in quanto costituisce un fedele affresco dell'ambiente e dei personaggi che caratterizzarono la Regia Marina nel periodo fra le due guerre mondiali. Lo stesso Da Zara, a detta di diversi autori,<ref name = Rocca2>G. Rocca, op. cit. pag. 282. «tipico esponente dell'ufficialità marinara italiana: gran conoscitore di classici - recitava a memoria interi canti della ''Divina Commedia'' -appassionato di cavalli, il collo sempre avvolto da una sciarpa bianca che gli svolazzava dietro le spalle.» </ref> ne era uno dei più tipici rappresentanti.<ref name = Buzzati>D. Buzzati, op. cit. «La fedeltà, grandissima, al "mestiere", la Marina come modo di vivere, la passione per i cavalli e per la vela, il gran mondo internazionale, gli amori, la Cina, la poesia, la effettiva gloria, l'orgoglio, e in fondo un superiore distacco da gran signore...» </ref> Particolari e significative sono le descrizioni ed i giudizi, talvolta caustici, su colleghi come gli ammiragli Bernotti, [[Domenico Cavagnari|Cavagnari]] o [[Angelo Iachino|Iachino]]. |
Nell'ottobre 1946 lasciò il servizio attivo per ritirarsi a vita privata a Foggia, città natale della madre e dove risiedeva la sorella. Nel 1949 uscì la sua autobiografia: ''Pelle d'Ammiraglio'', opera fra le più citate dagli storici ed autori navali in quanto costituisce un fedele affresco dell'ambiente e dei personaggi che caratterizzarono la Regia Marina nel periodo fra le due guerre mondiali. Lo stesso Da Zara, a detta di diversi autori,<ref name = Rocca2>G. Rocca, op. cit. pag. 282. «tipico esponente dell'ufficialità marinara italiana: gran conoscitore di classici - recitava a memoria interi canti della ''Divina Commedia'' -appassionato di cavalli, il collo sempre avvolto da una sciarpa bianca che gli svolazzava dietro le spalle.» </ref> ne era uno dei più tipici rappresentanti.<ref name = Buzzati>D. Buzzati, op. cit. «La fedeltà, grandissima, al "mestiere", la Marina come modo di vivere, la passione per i cavalli e per la vela, il gran mondo internazionale, gli amori, la Cina, la poesia, la effettiva gloria, l'orgoglio, e in fondo un superiore distacco da gran signore...» </ref> Particolari e significative sono le descrizioni ed i giudizi, talvolta caustici, su colleghi come gli ammiragli Bernotti, [[Domenico Cavagnari|Cavagnari]] o [[Angelo Iachino|Iachino]]. |
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Alberto Da Zara
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Born | 8 April 1889 Padua |
Died | 4 June 1951 Foggia |
Allegiance | ![]() |
Service/ | ![]() |
Years of service | 1907-1946 |
Rank | Ammiraglio di squadra |
Alberto Da Zara' (8 April 1889, Padua - 4 June 1951, Foggia) was one of the most notable admirals of the Italian Regia Marina. He joined it in 1907 and fought aboard battleships in the Italo-Turkish War and the First World War. In the inter-war years he alternated between commanding torpedo boats and cruisers and acting as a naval commander in the Aegean Sea and the Far East. He became an admiral in 1939, during the Second World War, and after some minor commands led 7th Naval Division and with it played a major part in the Battle of Pantelleria. After the Italian armistice with the Allies, he was interned on Malta.
Alberto's father was a former cavalry officer and his brother Guido died fighting in Croatia as a cavalry officer on 16 February 1943 while commanding the Cavalleggeri di Alessandria regiment.[1] Da Zara never married, but he won the nickname latin lover by his conduct in high society in Italy and the Far East - during his time in China, his conquests seem to have included Wallis Simpson[2], future wife of Edward VIII of the United Kingdom.
Guardiamarina (1911), Sottotenente di Vascello (1913), Tenente di Vascello (1915), Capitano di Corvetta (1923), Capitano di Fregata (1927), Capitano di Vascello (1933), Contrammiraglio (1939), Ammiraglio di Divisione (1941), Ammiraglio di Squadra (1944).
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